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domenica 20 gennaio 2013

Più niente da raccontare

Potrebbe essere ma non è. Uno che non lascia niente di fronte a sé. Potremmo definirlo così lo scorrere della vita. Un continuo andare che lascia il re nudo. Quell'avanzata di passi sinistri e a volte felici che giocano e si rincorrono.Nessuno resta indietro, o meglio, nessuno resta.
Nessuno hai mai detto che
qualcuno non possa mai arrivare.
Potrebbe essere ma non è. Un arrivo atteso che riparte e uno inatteso che non è ancora fino al secondo prima che pesavano non potesse esserci. Un arrivo. Un gatto, un ubriaco, un cane, una melodia sporca e grezza, lei.
Lei, la coscienza timida tanto bistrattata da aver paura di mostrarsi.potrebbe essere ma non è.
Alle 10.00 di sabato mattina da vent'anni in quell'angolo buio della piccola chiesa di St.Paul un lume si spegne e uno nuovo si accende. Questione di credere che in paradiso ci sia la coda.
Poteva essere ma non sarà. Quel letto non sarà piú lo stesso come non lo era quando diventò casa, prigione, nido, patibolo e corda appesa al collo; o meglio cavi attaccati ad una spina senza più lavoro ora mai. Senza lacrima e senza, da troppo tempo, più niente da raccontare.

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