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lunedì 21 gennaio 2013

Domani.

Domani sera sarà un altro letto un’altra città e un’altra vita.
Spendo il mio tempo immaginandomi steso su un altro materasso sotto un altro tetto sconosciuto senza pensieri.
Tremo al solo
pensare delle ore che non mi guarderanno, ai minuti che mi schiveranno e ai secondi che fissandomi dritto negli occhi riusciranno a confessarmi la pena ultima.
Riusciranno perché caduchi e infinitamente inutili e veloci.
Il loro peso grava sulle spalle della mia coscienza assopita che cerca riparo tra nuvole e pensieri, tra gemiti e lacrime che lasceranno un segno indelebile in alcuni curiosi stolti.
Le serate sembrano senza inizio e una fine scontata e triste, quelle di partenza.
Le mattinate sembrano ripetitive e routinarie, quelle di arrivo.

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