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venerdì 25 gennaio 2013

La rivoluzione ellenica

Crisi dal greco Krisis che tiene a Krino: separo - cioè una maniera di separare dei fenomeni da altri differenti. In questa nozione abbiamo la causa e la fine del fenomeno stesso (fonte Etimo.it).
Oggi la Grecia ne cambia definitivamente il senso.
Ottavo giorno di sciopero dei dipendenti della metropolitana di Atene e dei trasporti pubblici della regione per evitare la decurtazione del 20% del loro stipendio (lo Stato ellenico ne vuole equiparare il contratto agli altri dipendenti pubblici). Condizione posta dalla troika (BCE, UE, FMI) per inviare gli aiuti.
I sindacalisti e i dipendenti pubblici hanno sfidato la magistratura e lo Stato ha reagito.
alle 4 del mattino il blitz della polizia antisommossa. Hanno forzato un cancello e caricato un picchetto di un centinaio di persone. Le persone hanno reagito e sono iniziati gli scontri. Dieci lavoratori sono in stato di arresto e un ferito. Come reagiscono i sindacati? Altri scioperi di 24 ore indetti nei prossimi giorni, trasporti bloccati nella regione dalle 12.00 alle 16.00 di domani.
Blitz polizia ellenica ai cancelli della metro di Atene

Cosa sta succedendo?
Niente di quello che non potremo vedere in Italia tra qualche anno. Se è vero che nel 2012 hanno chiuso 1000 imprese al giorno è anche vero che la Grecia ha degli indicatori nettamente peggiori dei nostri. Il 26% di disoccupazione contro il nostro 11,1% (dato ufficiale istat che stranamente non tiene conto dei cassaintegrati...ovviamente non sono disoccupati vero?!), un rapporto deficiti/Pil al 152% mentre noi siamo al 120,7% ma attenzione, da quando le attenzioni della troika sono ricadute sulla Grecia i dati sono nettamente peggiorati ma precedentemente non erano lontani dai dati che fa segnare il bel paese (per amore della verità dobbiamo ammettere che il nostro tessuto produttivo è molto più variegato e stabile. Questo ci ha permesso di non avere grosse ripercussioni fino all'anno passato).
Oggi una nazione è in una guerra civile, non nascosta dai media ma raccontata come normali manifestazioni di cui ne sentiamo parlare ogni giorno.
Perchè non ci tuteliamo contro delle misure che sappiamo essere sbagliate? Perchè non aiutiamo i nostri fratelli greci visto che dopo di loro toccherà a noi? Le risposte non sono il mio forte ma le cifre snocciolate in questo articolo parlano chiaro, se vogliamo ritornare a sognare il nostro futuro dobbiamo ripensare al concetto di crisi e non aver paura di quello che ci lasceremo alle spalle ma, come insegna l'etimologia di questo termine, segnamone il Krino - la separazione - tra la mediocrità che viviamo oggi e il futuro che solo noi, e solo tutti insieme, potremmo costruire a partire da oggi.

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