Uno zaino rosso che tormentava l’aria, frustava lo sguardo e
tremava nel tempo.
Lì erano nascosti i miei tormenti e le mie speranze.
Mentre i miei sogni ne restavano fuori a far compagnia a
nuvole e sole che singhiozzando spargevano la loro disperazione in quel
bicchiere al sapore di Whisky versato in strada da una persona ubriaca d’amore,
in astinenza di solitudini spontanee e in overdose di quelle forzate.
Uno sguardo diretto al neon e uno, successivo, alle porte
che si aprirono furono il mio addio.
Mai così disperato e futile quell’odore, quelle porte, quel
colore.
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